L'ultimo Petalo di Speranza

by Laura

 

Personaggi

Kuririn: Crilin
Bejita: Vegeta
Buruma: Bulma
Juuhachi-gou (e varianti): c-18
Juunana-gou (e varianti): c-17
Juuroku-gou (e varianti): c-16
Mirai Trunks: Trunks del futuro
Piccolo: Junior
Tenshinhan: Tensing
Lunch: Laura
Muten Roshi: Genio delle tartarughe
Ooloong: Oscar
Yamcha: Yamko

Capitolo1

Juuhachi-gou si svegliò quella mattina, e come tutte le altre mattine da ormai qualche giorno, si sentiva vuota.

Si guardò allo specchio, aveva i capelli molto spettinati, ma la cosa non le importava molto, si guardò dritto negli occhi. "C'è qualcosa che mi manca" sussurrò quasi piangendo. In quel momento un bel ragazzo dagli occhi azzurri e i lunghi capelli neri entrò nella stanza. "Juunana!" strillò Juuhachi "Scusa sorellina" disse Juunana, senza nemmeno guardarla, intento a rovistare nel suo letto. "Cosa stai cercando?" chiese infine Juuhachi, cambiandosi e dopo essersi ripresa dallo spavento.

"Uhm, devo passare alla, uhm, come si chiama, ah, si, Capsule Corporation, ti ricordi quando il tipo, Mirai Trunks, trocchi e muso verde ci hanno attaccato la prima volta?" "uhm" "Ma si, quando hai baciato quel nanerottolo pelato!" "per tua informazione si chiama Kuririn!" strillò nuovamente Juuhachi "Così sia, sorella, comunque mi sono permesso di rubargli una delle capsule che teneva nel giubbotto, ne aveva quattro, ed è grazie al mio piccolo furto se adesso ci possiamo permettere un frigo pieno di quelle lattine" La informò Juunana "A parte il fatto che a noi androidi non interessa affatto il cibo, cosa te ne importa se ora ce l'abbiamo noi, il frigo?" Juuhachi cominciavaa perdere la pazienza con suo fratello. "ma stupidotta, lo dice la parola stessa del suo nome : Mirai. Mirai=Futuro, no? Chissà quanto ci pagherà, come si chiama? Ah, si, Buruma, per poter avere un frigo dal futuro!"

Il dottor Gero aveva fatto un buon lavoro con l'intelligenza dei due robot. "Quindi, ora, dobbiamo andare dai Brief e farci pagare per dargli questo bel frigo, saremo anche cyborg, però i soldi fanno sempre comodo" "hai ragione, lascia che mi pettini e che mi vesta e vengo anch'io" replicò Juuhachi-gou, per nulla entusiasta della gita, ma forse avrebbe potuto calciare di nuovo quell'antipatico di Bejita. Alla Kame House, intanto, pioveva fortissimo. "Ah, che noia, nulla da fare anche oggi" pensò Kuririn, rinchiuso in camera sua ormai da tempo. "Beh, almeno potrò allenarmi più duramente, in fin dei conti" Kuririn uscì lentamente da camera sua e scese le scale senza nemmeno guardare dove metteva i piedi.

Passò davanti al maestro Muten che stava intanto facendo colazione senza nemmeno salutarlo. "Hey, Kuririn, non fai colazione? Sei molto dimagrito sai? È davvero da tanto che non fai un pasto come si deve, e devi anche rasarti, sia la testa che la barba, sembri un selvaggio con quella barbetta incolta, che direbbe Goku se ti vedesse in questo stato?" Disse Muten, con la sua aria da vecchio saggio 'Goku' pensò Kuririn ' è colpa mia se è morto, se avessi disattivato Juuhachi-gou' "Terra chiama Kuririn" scherzò Muten "Uhm?" fece Kuririn, ancora metà assorto nei suoi tristi pensieri "oh, scusa, no, no grazie, non ho fame" "Nemmeno oggi? Kuririn…" Muten non riuscì nemmeno a finire che il suo ex allievo si catapultò fuori dalla casa, sotto la pioggia battente, a meditare sopra il tetto. "Se solo avessi un po' di coraggio, se fossi alto, biondo, con gli occhi azzurri, se avessi un minimo di sangue freddo, se invece di bere riuscissi a risolvere i miei problemi, magari tutto questo non sarebbe successo" Kuririn scoppiò in lacrime "E' colpa mia se Goku se n'è andato! Sono un codardo! Adesso anche Juuhachi-gou se n'è andata, ma chi vorrebbe un uomo come me?" tra le lacrime e i tuoni Kuririn riuscì a sentire il Maestro Muten che lo chiamava "Kur! C'è Buruma al telefono! Vuole parlare con te!"

Urlò con tutto il fiato che aveva in gola Muten "Arrivo" sibilò kuririn cercando di trattenere le lacrime Entrò in casa e si mise in cerca del telefono, che, neanche a dirlo, era sul tavolo davanti ai suoi occhi. "Pronto?" "Ni-hao Kuririn!" Disse Buruma

"Ciao! In cosa posso esserti utile?" chiese Kuririn, cercando di sembrare allegro, fingendo, come aveva sempre fatto in momenti come quelli "Beh, Trunks compie due anni oggi, vorrei che tu venissi alla festa… mi farebbe davvero piacere! Tu sai sempre come far divertire tutti!" "Non so davvero se potrò, io ho…." Kuririn si accorse solo in quel momento di non avere nessuna scusa plausibile "No, penso che verrò" Si decise infine, non ce la faceva più, per lui era sempre stato impossibile dire di no alle persone.

"FANTASTICO!" Esclamò Buruma "Devo portare qualcosa, ah, poi, cosa porto per Trunks?" "non serve che tu porti niente, non ti preoccupare" Buruma rispose, molto contenta che almeno Kuririn si fosse preoccupato per suo figlio, al contrario di Bejita, che pensa sempre e solo ad allenarsi. "ja-ne, a proposito, quand'è la festa?" "Oh mio Kami (O mio dio ^_^), certo che sono proprio sbadata, è questa sera!" "Come sarebbe a dire, ups, scusa, caspita, così presto?" Per fortuna Buruma non poteva vedere il modo in qui Kuririn stava arrossendo, sarebbe scoppiata a ridere sicuramente "beh, ci vediamo!" Concluse di fretta Buruma senza voler dare spiegazioni 'Mah' pensò Kuririn ' Conviene che vada a farmi la barba, chissà che figura altrimenti' poi diede una rapida occhiata all'orologio 'le 6.24, ho mezz'oretta per prepararmi, certo che quella donna poteva avvisarmi un' attimo prima!' "Dove vai di bello, Kuririn?" Urlò Muten, sbragato sul divano "Alla Capsule, il marmocchio compie gli anni" rispose Kuririn "Faresti meglio a cambiarti sai, se ci vai con quella tenuta fai fare brutta figura alla Kame House!

E rasati quella barba incolta! Mi sembri Kaji (Vedi serie Evangelion)! E anche la testa!" Ooloong urlò con quella sua vocetta crudele "Capisco perché fino ad adesso non hai trovato nessuna ragazza, a parte quella Maron!" Non sembrava, ma Kuririn era rimasto davvero ferito da quelle parole, era già a conoscenza del fatto che si trovava scapolo a trentadue anni senza possibilità e volontà di ripresa, non gli andava che qualcuno glielo ricordasse "Non dare ascolto a questo maiale parlante" Muten parlò con voce molto profonda "Stai molto bene così, davvero, mi piace questo look, però dovresti, effettivamente, cambiarti!" Kuririn arrossì, come al solito, non era abituato a ricevere complimenti, non sul suo aspetto "Grazie" disse timidamente e corse di sopra a cambiarsi. Muten era come un padre per lui, era cresciuto nella sua casa da quando aveva tredici anni, non ci poteva fare niente, gli voleva bene. Già, da quando era così giovane.

Kuririn aveva deciso di imparare le arti marziali per fare colpo sulle ragazze, perché sapeva bene che con il suo look non ce l'avrebbe mai fatta. Ci sono momenti in cui uno si chiede se davvero potrà mai essere accettato dagli altri per ciò che è, e molto spesso la risposta è no. Kuririn aveva avuto anche vari problemi di alcol e droga al riguardo, ma non ne aveva mai fatto parola con nessuno. Aveva sempre nascosto i suoi sentimenti agli altri, non voleva essere compatito, ma tutte le volte che gli davano del mocciosetto, del nanerottolo, beh, gli prendeva un male al cuore, un male che viene da dentro, non appare spesso, ma quando lo senti stai male per davvero. Ma di questo Kuririn non aveva intenzione di parlare, nessuno avrebbe potuto capirlo, ci sono problemi ben più gravi al mondo. Già, problemi più gravi, quando ci si pensa ci si sente dei vermi.Kuririn raggiunse la sua stanza. Trovò il suo bel letto matrimoniale (non che sapesse realmente cosa farsene, ma stava comodo), e gli vennero in mente tanti bei ricordi. Quand'era piccolo in quel letto dormivano Goku e Lunch, peccato che se ne fosse andata, ma con Tenshinhan stava davvero bene, a pensarci.Poi è arrivata Maron. Kuririn aprì l'armadio. Non che avesse molta scelta, innanzitutto si notavano le tute da combattimento arancioni, ma quelle erano da lasciar perdere. Optò per un dolcevita blu scuro con jeans aderenti del medesimo colore. Prese il gel per capelli e li fece sparati all'insù, ma non si rasò la barba, stava davvero bene così. Era una delle poche volte in cui Kuririn si era fatto dei complimenti. Benissimo, è ora di andare. "Ciao Muten, ciao Ooloong, ci vediamo!" urlò Kuririn uscendo "Stai attento a non ubriacarti come al solito"

Ecco che Muten cominciava "Lo so, lo so, cercherò di mantenermi sobrio, ma non posso promettere" con questo, Kuririn uscì.

 

 

 

>> Capitolo 2

 

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